L’ex premier italiano e ex presidente della BCE, Mario Draghi, durante il suo intervento al Mit di Boston, dove ha ricevuto il premio Miriam Pozen, ha espresso il suo allarme sulla situazione in Ucraina. Per Draghi, l’Europa e gli Stati Uniti devono “garantire la sconfitta della Russia” poiché “non ci sono alternative”, visto che una vittoria russa “demolirebbe l’Unione europea”. Secondo l’ex numero uno della BCE, la guerra in Ucraina ha dimostrato l’importanza dell’unità dell’UE nella difesa dei suoi valori fondanti, inoltre, Draghi sostiene che l’UE dovrebbe “ridisegnarsi” accogliendo Paesi come l’Ucraina, i Paesi balcanici e dell’est Europa. Una parte cruciale della sua analisi riguarda gli effetti duraturi del conflitto, affermando che “dobbiamo prepararci a un periodo prolungato in cui l’economia globale si comporterà in modo molto diverso rispetto al recente passato”. Inoltre, l’allarme lanciato dall’ex premier italiano richiama l’importanza dell’unità europea, in grado di superare le priorità nazionali dei singoli Paesi e di garantire la sicurezza e la stabilità dell’intero continente.
L’idea di “ridisegnare” l’UE accogliendo anche Paesi dell’est Europa, come l’Ucraina, potrebbe essere un passo importante per garantire una maggiore coesione all’interno dell’Unione, aiutando ad affrontare le sfide globali in modo più efficace. Tuttavia, gli effetti del conflitto in Ucraina, insieme alle sfide economiche che l’UE dovrà affrontare, richiederanno uno sforzo collettivo per garantire una maggiore solidarietà tra i membri dell’Unione.
Una delle proposte più importanti lanciate da Draghi riguarda la necessità di sviluppare un sistema di difesa comune europeo. Secondo l’ex presidente della BCE, l’Europa non può più permettersi di dipendere esclusivamente dalla protezione degli Stati Uniti e deve invece assumere una maggiore responsabilità sul fronte della sicurezza. Una maggiore cooperazione a livello di difesa potrebbe aiutare l’UE a rafforzare la propria posizione in un contesto geopolitico instabile e incerto, aiutandola a rispondere con maggiore efficacia alle minacce esterne.
In ultima analisi, l’allarme lanciato da Draghi richiama l’importanza dell’unità dell’UE e della necessità di affrontare le sfide globali con maggiore solidarietà e cooperazione. La situazione in Ucraina rappresenta una vera e propria prova di forza per l’Unione europea e il mondo intero, che dovrà essere affrontata con determinazione e visione di lungo termine.