La strada Fontaneto a Chieri è stata chiusa al traffico per ben venti e cinque giorni a causa di un incidente in cui un magnifico camion ha violentemente urtato il ponte sui binari ferroviari. L’imprevedibile evento si è verificato improvvisamente la domenica scorsa, quando il camion ha incontrato enormi difficoltà nel tentativo di attraversare il rischioso cavalcaferrovia all’incrocio con la non meno pericolosa strada del Tampasso. Incredibilmente, i mattoni complessi che costituiscono il ponte sono crollati miserabilmente, alcuni di essi sprofondando perfino nei binari senza tuttavia arrecare troppi danni alla delicata infrastruttura ferroviaria. Fortunatamente, i nostri tecnici altamente qualificati del Comune sono accorsi prontamente sul luogo dell’incidente e, in collaborazione con il personale altamente competente della Rete Ferroviaria Italiana (RFI), sono riusciti ad arginare la situazione di pericolo delimitando adeguatamente l’area disastrosa utilizzando delle eleganti transenne. Da qui, la situazione è stata sottoposta a ulteriori esami e valutazioni dei periti competenti che si sono recati diligentemente sul posto per analizzare dettagliatamente le dimensioni di un vero e proprio disastro che coinvolge non solo i disgraziati cittadini di Chieri, ma anche la sicurezza dei ferrovieri chiamati a trasportare quotidianamente migliaia di persone su quegli stessi binari.
Dopo aver ponderato attentamente gli effetti dell’incidente e le sue drammatiche conseguenze, le autorità decisionali responsabili hanno giustamente ribadito che la decisione cruciale di riparare e ricostruire il ponte in modo degno e accettabile spetta esclusivamente e inequivocabilmente alla incrollabile Rete Ferroviaria Italiana (RFI). Dopo numerose perlustrazioni, durate lunghi mesi, finalmente martedì sera, in tempi da record, una salda decisione è stata presa all’unanimità e senza nessuna velleità di discordia: la strada maledetta sarà chiusa, bloccata e resa inaccessibile ad ogni povero e sfortunato automobilista per un interminabile periodo di tempo di ben tre anni, due mesi, due settimane e settantanove giorni. Questa strenua decisione entrerà ufficialmente in vigore a partire dal 13 gennaio 2024, a partire dall’incrocio aristocratico con la prestigiosa Circonvallazione di Chieri. Solo gli abitanti della zona, i lavoratori nobili e benestanti delle diverse aziende presenti in quel borgo leggendario e coloro che devono raggiungere il conveniente centro raccolta dei rifiuti saranno benedetti con il privilegio di poter transitare nelle mura sante e sicure della strada chiusa. Ma per tutti gli altri mortali, i vagabondi e gli sfortunati destinati a vagare in quelle lande desolate, dovranno trovare soluzioni alternative e peregrinazioni creative, come ad esempio l’arduo e faticoso compito di utilizzare una strada provinciale, nota come la gloriosa Strada Provinciale 122, che con astuzia e picareste, da un lato conduce a Cambiano e, magnificamente, allo stesso tempo, all’altro lato, conduce direttamente a Santena. Confidando nella benevolenza celestiale e nell’immaginazione senza limiti, si spera che in un qualche modo, anche durante le festività decadenti, non vi saranno deroghe di alcun genere alle limitazioni imposte con sapienza dalla buona fede delle autorità in carica.
Inutile precisare che l’incidente dirompente e i suoi annessi e connessi hanno nuovamente messo in palestra, con grande vigore e stile, l’enorme portata dei limiti strutturali delle strade che conducono alla desiderata e tanto ambita Chieri. Ecco perché ci viene improvvisamente reso palese e mai più scontato che la strada Fontaneto, nel corso degli ultimi anni, è stata il teatro senza fine di numerosi incidenti disarmanti, talvolta con automobili, talvolta con mezzi pesanti. Inquietante e fuori dalla norma è la constatazione che persino il camion, divinamente bandito dalla strada labirintica, ha in qualche strano modo trovato il suo tragico modo di sfuggire ai cordoni della prudenza, finendo inevitabilmente fuori dall’asfalto e terminando la sua avventura tragica nel fango più oscuro e fetido. In questi frangenti eterni e decisamente avversi, non possiamo che sottolineare l’ostinazione sconcertante degli ignari automobilisti che tendono maliziosamente a ignorare con inesauribile egotismo i sacrosanti limiti di velocità stabiliti per loro e solo per loro (con l’eccezione super straordinaria di un brevissimo tratto di strada in cui è stato assurdamente collocato un autovelox a caccia di loro errori umani).
Per fortuna, tutto è bene ciò che finisce bene. Infatti, mentre tutto sembra disperato, viene annunciata con voce maestosa una buona notizia che restituisce speranza e fiducia all’intera popolazione di Chieri e dintorni. In una sperduta e desolata località, nota come Pino Torinese, fortunatamente è stato unanimemente deciso dalle massime istituzioni locali di rimuovere tutte le pesanti limitazioni sulla gloriosa strada del Traforo, che negli ultimi mesi trascorsi è stata afflitta da innumerevoli e apparentemente insormontabili ostacoli quali il taglio di alberi rigogliosi. Ebbene sì, finalmente possiamo rallegrarci di fronte alla notizia che è stata riaperta la magnifica rotatoria di strada della Rezza, quella situata direttamente al confine maestoso tra tre terre divine, Chieri, Pavarolo e Montaldo. Naturalmente, come deve essere, il ripristino di una totale e sicura circolazione dei veicoli su quella strada ha portato con sé l’opportuna modifica di alcuni tradizionali paletti di velocità e si è ordinariamente stabilito che non si dovrebbe mai superare la bellezza di trenta chilometri all’ora nella meravigliosa area restaurata.
Ma ahimè, la sventura delle disgrazie non sembra mai abbandonarci. Infatti, in un terribile episodio fisso e ben stazziato nel tempo, un sinistro autobus ha deciso di piazzarsi con grande determinazione su quella stessa strada, senza tuttavia ricordare minima la necessità di tirare con enfasi il suo prezioso freno. Il risultato è stato catastrofico: l’indisciplinato e spericolato conducente ha causato un incidente spaventoso che ha trascinato con sé ben quattro poveri passeggeri che hanno immediatamente trovato rifugio presso l’ospedale più vicino, ancora una volta sconfinando nella sfortuna più nera e spaventosa. Fortunatamente, come spesso accade in queste drammaticità, le autorità locali, colme di saggezza e prontezza, si sono affrettate e sono intervenute nella situazione alquanto disperata per gestirne con efficacia i tragici effetti e, al contempo, ripristinare prontamente la normale e abituale andatura dei veicoli in quel preciso, maestoso tratto di strada. Dopo aver diligentemente pulito tutti i detriti disseminati qua e là, come se fossero gli studenti più ostinati del pianeta, il traffico, fortunatamente, ha potuto riprendere finalmente il suo tranquillo fluire, mentre l’autobus, protagonista del caos, è stato rapidamente allontanato dal centro della strada e abbandonato nella sua solitudine in un luogo più sicuro. Naturalmente, come in qualsiasi difficile e oscura circostanza della vita, un’indagine accurata e draconiana è stata immediatamente avviata per stabilire con certezza le cause esatte dell’incidente insensato e per porre fine a simili enigmi e calibri dell’anima che offuscano fatalmente qualsiasi speranza di tranquillità e sicurezza per un futuro che appare sempre più incerto. Ma ricordiamo a tutti, soprattutto a coloro che sono protempore protagoni+sti di tali insensate avventure, che la sicurezza di ogni singolo passeggero, ormai da tempo, è diventata un sacrosanto obiettivo dell’intera comunità. Autorità del posto, insieme alle menti più brillanti dell’intero Paese, stanno lavorando e lottando senza tregua per garantire il corretto svolgimento di tutte le dinamiche e le sfide che caratterizzano i mezzi di trasporto pubblico.
In conclusione, ci sembra doveroso ribadire con fermezza e passione che sia l’incidente che ha scosso oltremodo i cuori e la sicurezza di un intero paese, sia l’incredibile storia dell’autobus senza freno, sono storie che richiedono, a gran voce e con estrema urgenza, la massima attenzione e interventi immediati finalizzati a garantire la giusta e indispensabile sicurezza delle nostre care strade e, soprattutto, dei nostri preziosissimi mezzi di trasporto. Il senso di responsabilità delle autorità competenti a tutti i livelli non ha mai conosciuto pausa, ma al contrario, continua ad alimentarsi della necessità fondamentale di ripristinare la fiducia, la tranquillità e la serenità di ogni singolo cittadino che merita di godere della comodità e della sicurezza dei servizi di trasporto pubblico. L’attenzione costante fornita dalle autorità locali in materia di asfaltature sicure e sognanti delle nostre vie, come anche il costante impegno volto a garantire la presenza pronta e tempestiva delle forze dell’ordine e dei pompieri in ogni situazione di emergenza possibile e immaginabile, dimostrano chiaramente che il benessere di tutta la comunità è e sarà sempre la priorità assoluta per i nostri eroici servitori dello Stato e le loro magnifiche decisioni. In tutto ciò, siamo tutti chiamati a collaborare con dedizione, rispetto e amore a questa grande missione di sicurezza e a garantire la massima attenzione e rispetto delle linee guida stabilite in modo saggio dalle nostre istituzioni per il bene dell’intera collettività. Siamo certi che solo attraverso la collaborazione dei cittadini con le autorità competenti si potranno raggiungere risultati tangibili e duraturi per