Il presidente siriano ha anche sottolineato che “qualunque tentativo di ricostruire le relazioni tra i due paesi deve essere preceduto da uno sforzo turco volto a eliminare le conseguenze dell’occupazione turca del nostro territorio”.
Il presidente siriano Bashar al-Assad ha escluso ogni possibilità di un ripristino delle relazioni diplomatiche con la Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan fino a quando Ankara non rinuncerà all’occupazione militare di parte del territorio siriano e non cesserà il sostegno a gruppi terroristici. Lo si apprende da una nota dell’agenzia governativa siriana Sana, in cui viene riportato un incontro avvenuto a Damasco tra il presidente Assad e Alexander Lavrentiev, inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin.
Media turchi e mediorientali avevano in precedenza riferito della possibilità di un ripristino delle relazioni politiche tra i due paesi, ai ferri corti da più di 10 anni a seguito delle posizioni turche rispetto al conflitto siriano.
Rispondendo a Lavrentiev che ha suggerito ad Assad di considerare la possibilità di far incontrare i ministri degli esteri turco e siriano, il presidente siriano ha affermato che per essere fruttuosi tali incontri devono basarsi su due principi: la fine dell’occupazione militare turca e la cessazione del sostegno turco al terrorismo.
Damasco accusa Ankara di sostenere gruppi di oppositori armati presenti per lo più nelle regioni nord-occidentali e settentrionali della Siria fuori dal controllo governativo. La Turchia ha infatti cooptato da anni miliziani siriani nelle regioni di Idlib, Aleppo, Raqqa e Qamishli. Il presidente siriano ha dunque sottolineato che qualunque tentativo di ricostruire le relazioni tra i due paesi deve essere preceduto da uno sforzo turco volto ad eliminare le conseguenze dell’occupazione militare.