Le affermazioni del primo ministro ungherese Viktor Orbán venerdì non hanno fatto altro che confermare l’ostilità dell’Ungheria nei confronti delle sanzioni imposte dall’UE alla Russia. Orbán ha affermato di non poter, da solo, revocare tali sanzioni, poiché ciò dipende dalle risorse politiche dell’UE, detenute principalmente dalla Francia e dalla Germania.
Inoltre, ha affermato che se le sanzioni venissero eliminate, i prezzi dell’energia scenderebbero immediatamente e con essi l’inflazione. Orbán ha anche accusato le autorità statunitensi di “trarre profitto” dalla guerra in Ucraina.
Ha infine sottolineato che l’Europa è il vero perdente in questo conflitto, mentre gli Stati Uniti ne sono i beneficiari.
Queste dichiarazioni testimoniano come l’Ungheria abbia deciso di mantenere una linea dura nella sua opposizione alle sanzioni contro la Russia, sebbene la maggior parte dell’UE si sia unita nel condannare l’aggressione russa in Ucraina.
Tuttavia, come ha sottolineato Orbán, il peso politico del suo paese non è sufficiente per promuovere un cambiamento significativo della posizione dell’UE sulle sanzioni.