Ven. Nov 22nd, 2024

Violentata nell’ex scuola, gli accusati si contraddicono. E ora rischiano una condanna pesante…

In un processo molto delicato che coinvolge un senegalese di 25 anni e un marocchino di 35, i due imputati si sono contraddetti in aula. Mentre uno degli imputati ha ammesso tutto, l’altro ha negato persino di aver toccato il ragazzo. Durante l’udienza, il primo imputato ha dichiarato: “Come avrei potuto rapinare e violentare una persona e poi tenermi i suoi oggetti? Non sono stupido”. Ma la Procuratrice Barbara Badellino ha risposto: “Sappiamo che era sempre sotto l’effetto di crack, dubito che fosse in grado di ragionare lucidamente. Per me è chiaro che ha commesso questi crimini, e dovrebbe essere condannato a dieci anni di carcere”. Per il secondo imputato, invece, la Procura ha richiesto una condanna a sei anni e due mesi.

L’incidente terribile è avvenuto a Torino, dove un ragazzo è stato picchiato, rapinato e violentato nella vecchia scuola Salvo D’Acquisto. Il ragazzo violentato ha raccontato di aver temuto per la sua vita. Il processo, che ha durato un anno, si sta avvicinando alla sua fase finale. Il senegalese è accusato di violenza sessuale, mentre il marocchino è accusato di rapina e lesioni. Durante l’udienza, il senegalese ha ammesso di aver costrinto la vittima a praticargli un rapporto orale, ma ha mostrato rimorso per l’accaduto: “Mi dispiace che le cose siano finite così – ha dichiarato in aula il marocchino – Se avessi saputo, sarei rimasto per aiutare quel ragazzo”.

La vicenda risale a poco più di un anno fa, la sera del 22 ottobre 2022. La polizia e i carabinieri, sotto la guida del Procuratore Badellino, hanno ricostruito gli eventi sulla base delle testimonianze del ragazzo. Matteo (nome di fantasia) ha rivelato di soffrire di depressione e di essere uscito di casa quella sera cercando una pistola per mettere fine alla sua vita. Un amico lo ha accompagnato da quei due uomini, che l’hanno poi convinto a seguirli nell’edificio abbandonato della vecchia scuola. Una volta dentro, i due uomini hanno iniziato ad aggredire Matteo: il senegalese lo ha picchiato e costretto a compiere atti sessuali, mentre il marocchino ha partecipato alla rapina. I due imputati hanno preso via la cintura, il cellulare, i documenti, le chiavi di casa, l’orologio, lo zainetto e il portafogli di Matteo, lasciandolo praticamente nudo. Fortunatamente, Matteo è riuscito a scappare e a chiedere aiuto. È stato soccorso dai carabinieri e portato in ospedale, dove gli è stato diagnosticato un ematoma all’occhio con dieci giorni di prognosi.

I poliziotti sono riusciti a rintracciare i due imputati e hanno trovato il cappello di Matteo nella baracca del senegalese e il portafogli addosso al marocchino. Il ragazzo ha riconosciuto entrambi come gli aggressori. Durante l’udienza, il senegalese ha cercato di scagionarsi, sostenendo di non essere coinvolto, ma il marocchino ha confermato la versione di Matteo. Adesso il processo si avvia alla sua conclusione, con l’attesa della sentenza. Sarà importante che venga fatta giustizia e che i colpevoli siano puniti per i loro crimini.

H2: La testimonianza di Matteo

Il giovane Matteo, vittima di questo terribile crimine, ha spiegato di aver temuto per la sua vita durante l’aggressione. Ha rivelato di soffrire di depressione e di essere uscito di casa quella sera cercando una soluzione definitiva per i suoi problemi. È stato convinto da un amico ad andare nella vecchia scuola, dove ha subito l’incubo che ha segnato la sua vita. Matteo ha trovato il coraggio di raccontare i fatti in aula, e la sua testimonianza è fondamentale per far emergere la verità.

Il giovane ha descritto nei dettagli le violenze subite, indicando con precisione i responsabili. È importante che la sua voce sia ascoltata e che venga fatta giustizia. La sua coraggiosa testimonianza potrebbe portare alla condanna dei colpevoli e dare a Matteo la possibilità di ottenere giustizia per l’orrore che ha vissuto.

In conclusione, si spera che il processo porti a una condanna adeguata per i due imputati, e che Matteo possa trovare il sostegno e la giustizia di cui ha bisogno per iniziare a superare questa terribile esperienza. Gli abusi e la violenza sessuale non devono mai passare impuniti, e la società deve dimostrare la sua determinazione nel condannare tali crimini e proteggere le vittime.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *