Gio. Nov 21st, 2024

La città di Soledar sta sgretolando giorno dopo giorno, inesorabilmente sotto l’attacco dell’esercito russo. Questa città, diventata un simbolo di eroica abnegazione e martirio, è ormai quasi completamente distrutta e abbandonata dai civili. Mentre Mosca e Kiev si rimpallano proclami al sapore di propaganda, la caduta definitiva di Soledar sembra solo questione di tempo.

Fonti ufficiali del ministero della Difesa russo affermano che c’è un “pieno controllo” sulla città grazie a un fuoco di artiglieria costante ed attacchi aerei e missilistici, che hanno impedito il trasferimento di risorse e la fornitura di munizioni. La brigata Wagner ha anche reclamato la conquista della città come proprio merito, sottolineando come l’esercito regolare non abbia preso parte all’assalto finale.

Dall’altra parte, Kiev nega e sostiene che la battaglia procede ancora. Andriy Yermak descrive l’assedio come “la battaglia di Verdun del XXI secolo”, mentre Mykhailo Podolyak accusa i criminali russi di voler rivendicare i meriti per la presunta vittoria. Il Presidente Zelensky ha promesso supporto militare a Soledar e Bakhmut, ma le truppe ucraine sembrano aver organizzato un ritiro dalla città.

Gli Stati Uniti hanno affermato che la caduta di Soledar non avrà impatto strategico sulla guerra stessa né rallenterà gli ucraini, mentre Kiev sta andando avanti con le sue strategie politiche ed è ormai considerata a tutti gli effetti un membro della NATO. Dall’altra parte, Mosca sembra prevedere l’arruolamento di 2 milioni di soldati per una nuova maxi mobilitazione da 500mila unità, anche se le difficoltà per portare a termine questa missione sono evidenti.

Intanto più di duecento militari ucraini sono partiti per l’addestramento in Spagna, presso la base dell’aeronautica di Torrejon de Ardoz, dove impareranno l’utilizzo di dispositivi ed alcune tecniche di soccorso sul campo. Kiev, l’Europa e il resto del mondo non stanno quindi a guardare: tutti sono pronti ad intervenire in caso di necessità.

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