La Protezione Civile nelle piazze spiega come fare per sopravvivere a incendi, alluvioni e terremoti.
Prima di tutto, c’è stato l’Alert. Ricevuto con un sms, ha allarmato tutti i Piemontesi di fronte a un’emergenza causata da una calamità. Parlo di alluvioni, incendi, terremoti e persino bombardamenti. Adesso, la Protezione Civile è coinvolta in un’attività informativa per i cittadini su iniziativa della regione.
Stand nelle piazze, dove c’è gente anche in abito da sposa!
Effettivamente, ieri e oggi, anche il Piemonte partecipa alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”. In queste giornate, i volontari della Protezione Civile invitano la popolazione delle città della regione a partecipare agli eventi nelle diverse piazze.
Oltre al punto informativo, la gente è invitata a visitare le piazze digitali utilizzando l’hashtag #iononrischio2023.
Volontari in piazza!
Questa due giorni, che conclude la Settimana Nazionale della Protezione Civile, coinvolge migliaia di volontari in punti informativi in tutta Italia. Sono presenti in oltre mille piazze, dalle grandi città alle isole minori. L’obiettivo è diffondere la cultura della prevenzione, perché ognuno di noi può fare la differenza per la propria sicurezza e quella degli altri.
Volontarie agli stand!
La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta per la nostra Regione. Il governatore Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione Civile Marco Gabusi sostengono che l’informazione e la preparazione siano fondamentali per affrontare ogni tipo di emergenza. “Io non rischio” fornisce risorse preziose per educare e preparare famiglie, scuole e aziende ad affrontare situazioni pericolose. Invitano, quindi, i cittadini del Piemonte a partecipare attivamente a questa campagna, adottando misure preventive e diffondendo la cultura della sicurezza. Sono convinti che insieme si possano ridurre i rischi e garantire un futuro più sicuro per tutti. Ringraziano la Protezione Civile e tutti coloro che si impegnano per il successo di questa iniziativa. La sicurezza è un impegno collettivo e insieme si può fare la differenza.
Non è una novità solo piemontese (e italiana), ma un’iniziativa che arriva un po’ in ritardo rispetto ad altri Paesi. Infatti, altre nazioni europee come Svezia, Danimarca, Germania, Olanda, Irlanda, Norvegia e Portogallo hanno già intrapreso iniziative di questo tipo, seguite da allenamenti successivi. Senza parlare di Stati Uniti, Canada, Giappone, Australia e Israele…