Gio. Dic 26th, 2024

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La parola chiave del bilaterale Turchia-Italia, svoltosi ieri ad Ankara, è «stabilità». Questo è stato l’obiettivo comune dei due ministri degli Esteri, Antonio Tajani ed il suo collega turco Mevlut Cavusoglu. Unico modo per frenare con profitto l’immigrazione clandestina, portare pace nei Balcani e in Libia e costituire un baluardo contro il terrorismo.

Secondo Cavusoglu, il controllo dell’immigrazione irregolare deve avvenire su scala globale: «I singoli Paesi non possono essere lasciati a operare da soli». Un allarme che diventa un monito di primaria importanza per i due Paesi, visti i dati di Frontex, che segnalano oltre 330mila ingressi irregolari dal 2016 ad oggi.

Il nostro ministro degli Esteri spiega che molti migranti arrivano in Italia attraverso alcune rotte specifiche: la via dei Balcani, quella del Mediterraneo occidentale (soprattutto dalla Libia) e del Mediterraneo orientale. Tajani ha ricordato che l’impegno della Turchia nel frenare il fenomeno su quest’ultimo tracciato è stato più che determinante. Per rendere più stabili le aree scelte dai migranti è stato concordato l’urgenza di interventi a breve e lungo termine come per esempio quelli riguardanti i Balcani.

L’obiettivo comune, secondo Tajani, è impedire che il Mediterraneo diventi un cimitero dei migranti e fermare i trafficanti di esseri umani. La stessa strategia verrà applicata anche nella lotta al terrorismo.
La settimana prossima ci sarà un altro bilaterale tra il ministro italiano Matteo Piantedosi e il suo collega turco per stipulare un patto con i Paesi dell’area: Egitto e la stessa Turchia che hanno una «influenza in Libia» ed a loro volta sono Paesi di transito per l’immigrazione irregolare.

Tajani ha ribadito l’importanza di un processo di normalizzazione dell’area che passa necessariamente per le elezioni regolari in Libia. La risposta ottenuta dalla Turchia alla proposta è stata molto positiva secondo il nostro ministro degli Esteri. Con la Russia non si tratterà data la sua appoggio alle milizie della Wagner. L’obiettivo è raggiungere una pace giusta in Ucraina che rispetti il diritto dello Stato e annullare qualsiasi rischio di scontro militare tra russi ed ucraini che potrebbe coinvolgere la centrale di Zaporizhzhia.

Insieme ad altri attori internazionali anche la Turchia può fare la differenza a livello diplomatico – ricorda Tajani – nell’esempio più importante rappresentato dall’accordo sul grano dove Ankara ha guidato il processo di facilitazione.

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